venerdì 21 febbraio 2014

Tematiche educative

Qualche titolo dedicato al difficile mestiere di genitori:

Vittorino Andreoli - L'educazione (im)possibile

Vittorino Andreoli, noto al grande pubblico perché illustre studioso dei meccanismi della mente umana, è anche un ottimo osservatore del disagio psicologico degli adolescenti e dei loro genitori, al cui argomento ha dedicato numerosi scritti nel corso della sua carriera professionale. 
In questo nuovo lavoro affronta con passione il tema dell’educazione e dell’educare, parole ormai desuete, vuote in una società senza padri, dove è il denaro a dettare le regole e il tempo è quello dell'attimo breve.
Lo studioso si trova di fronte a richieste d’aiuto di genitori e insegnanti disorientati, alle prese con figli ed alunni maleducati e senza alcuna idea del futuro. 
Molto spesso questi ragazzi sono muti di fronte alle angosce dei genitori e si mostrano loro nelle vesti di nemici, pronti ad iniziare una lotta che si trasforma poi in una vera e propria guerra fredda. 
Educare, sostiene Andreoli, vuol dire insegnare a vivere in un mondo vasto e così mutevole da diventare quasi misterioso. Educare quindi un figlio misterioso a vivere dentro un mondo incomprensibile. Come fare? Come si può immaginare una possibile educazione in una società dove tutto si trasforma continuamente, compresi i sentimenti, e dove l’infedeltà è una regola? 
Da questa richiesta parte un grido d’allarme che coinvolge non solo la famiglia e la scuola, ma l’intera società. 



Paolo Crepet - Sfamiglia
Paolo Crepet - L'autorità perduta




Due testi che affrontano l'emergenza educativa dei giorni nostri.


Bambini maleducati, adolescenti senza regole, ragazzi ubriachi all'alba in una qualsiasi via di una qualsiasi città. Bullismo, indifferenza. Giovani senza occupazione che, invece di prendere in mano la propria vita, vegetano senza studiare né lavorare. Genitori che si lamentano di una generazione arresa, una generazione senza passioni, che sembra aver perso anche la capacità di stupirsi. Ma chi si è arreso per primo, se non i genitori stessi? I genitori "invertebrati", quelli che difendono i figli a priori, quelli che salvaguardano un quotidiano quieto vivere privo di emozioni e ambizioni, dove rimbomba soltanto l'elenco delle lamentele contro la società e la politica. Quei genitori che sembrano arrendersi, concedere tutto ai figli per paura di sentirsi rifiutati o solo per senso di colpa.



L'autorità perduta è un pamphlet severo ma anche pieno di speranza, con cui Crepet ribadisce tenacemente che educare significa soprattutto preparare le nuove generazioni alle difficili, ma anche meravigliose, sfide del futuro.




Sfamiglia è invece un 'vademecum per i genitori che non si volgiono arrendere'. Crepet affronta in ordine alfabetiche varie tematiche legate ai giovani. Parte da A come alcol, per arrivare a Z come zainetto (l'argomento non sembra rilevante, ma lo zainetto di cui parla è un pretesto per una riflessione importante), passando per comodità, desiderio, giustizia,identità, maturità, nichilismo, sabato sera, solitudini, vigliaccheria.... Crepet parte dai nostri gesti quotidiani per ragionare sulle "sfamiglie" d'oggi, quelle che passano insieme non più di 40 minuti al giorno, quelle dove  E ci aiuta a guardare con responsabilità a ciò che abbiamo costruito, talvolta sfasciato. Perché educare significa "accompagnare", voler rischiare di credere nell'altro, avere coraggio: proprio come amare.



Asha Phillips - I no che aiutano a crescere

Spesso dire di no è molto difficile, ma il rifiuto è in realtà parte fondamentale delle relazioni tra genitori e figli. Ogni capitolo prende in esame una determinata fascia d'età che individua le possibili situazioni in cui "dire no" provoca un significativo cambiamento positivo nello sviluppo della personalità infantile, evitando al bambino di infilarsi in una dinamica autocentrata e "onnipotente". 



Irene Bernardini - Bambini e basta

Questo libro parla di bambini: di bambini "adultizzati", che decidono al posto dei grandi e sono costretti a prendere posizione, schierarsi, "farsi carico". E di adulti "infantilizzati", sempre più insicuri e fragili, che non sono capaci di governare le loro vicende personali (e i loro umori) e scaricano responsabilità e compiti sui figli. E poi di bambini partner, bambini capolavori, bambini trofeo, bambini tiranni; bilingui, trilingui, schermidori, danzatori, calciatori, teatranti, cantanti, già vittime dell'"ansia da prestazione". Ma i "bambini e basta", che fine hanno fatto? Sembra che ai giorni nostri stia quasi venendo meno la libertà e il diritto a essere piccoli: a non dover fare troppo, decidere troppo, pensare troppo. Attingendo a storie di genitori in crisi ascoltate nel suo studio di psicoterapeuta e mediatrice familiare, ma anche a vicende di amici e conoscenti e, non ultima, alla sua personale storia di madre, Irene Bernardini mostra come sia nell'interesse generale che si ristabiliscano responsabilità e ruolo degli adulti per alleggerire il carico sempre più pesante che grava sulle spalle dei piccoli. E ci offre la possibilità di soffermarci un attimo a pensare a loro, ai nostri figli, e finalmente di vederli davvero per quello che sono: bambini, bisognosi di essere tenuti, sostenuti, contenuti. Di essere accompagnati con fermezza dai grandi là dove non sanno andare perché, appunto, sono piccoli e a non sono in grado di "accompagnarsi" da soli verso il proprio bene.

E poi ancora:
Giovanni Bollea, Le madri non sbagliano mai
Philippe Meireu, I compiti a casa
Daniele Novara, Litigare fa bene
Alberto Pellai, E ora basta! Consigli e regole per affrontare l'adolescenza

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